CHIRURGIA ESTETICA? ANCHE PER I PIEDI IL FILLER E LE NUOVE TENDENZE CHE ARRIVANO DAGLI USA
di Maria Serena Patriarca
Quante volte avreste desiderato sfoggiare sandali vanitosi alla moda, seguendo i trend estivi lanciati sui media dalle fashion blogger, eppure vi siete frenate perché non consideravate l’aspetto dei vostri piedi “all’altezza”? Ebbene, per essere belle letteralmente da capo a piedi sappiate che la chirurgia estetica può intervenire anche e proprio sui piedi.
Anzi, negli ultimi tempi i piedi sono sempre più oggetto di grande attenzione da parte della medicina estetica negli Usa e in Europa. Una parte del corpo fondamentale da curare in tutte le stagioni, le cui tecniche di miglioramento della bellezza più “estreme” arrivano senza dubbio dagli Stati Uniti anche se in Italia stentano tuttora ad “attecchire” poiché gli stessi medici, chirurghi plastici e ortopedici mettono in guardia nei confronti di tutti gli interventi meramente estetici che potrebbero esporre una struttura complessa ma anche delicata (poiché vi poggia tutto il nostro corpo) come il piede, a rischi non giustificati dalla sola aspirazione all’ideale di “beauty”.
Il trattamento estetico più richiesto (al quale ricorrono specialmente le donne con piedi magri e ossuti) per rimpolpare il dorso del piede è il filler. In questo caso si ricorre ad iniezioni di materiali riempitivi proprio sul dorso del piede, per restituire tono e pienezza e dunque un aspetto più giovane. Si utilizzano – in particolare – materiali riassorbibili, soprattutto l’acido ialuronico o, in alternativa, si fanno iniezioni di grasso prelevato da altre parti del proprio corpo (in questo caso parliamo di lipofilling) che risultano biocompatibili e di conseguenza sicuri (il grasso, del resto, non ha rischi di rigetto poiché si tratta di materiale autologo).
Ma andiamo più nel dettaglio: dopo l’applicazione di un anestetico sul dorso del piede, si fanno 4 o 5 microiniezioni con l’ago, distribuendo la sostanza iniettata con un massaggio. A questo punto viene applicato di solito del ghiaccio, per alleviare il rossore e il gonfiore che derivano dalle iniezioni, e dopo si può ritornare a svolgere le consuete attività quotidiane. È ovvio che potrebbero comparire dei piccoli arrossamenti, lividi o gonfiori nella zona di inoculo, ma si può stare tranquilli che passeranno in pochi giorni; e c’è da tenere presente che anche la superficie cutanea risulterà irregolare per un paio di giorni circa. I filler riassorbibili durano generalmente fra i 7 e i 9 mesi, dopodiché saranno necessari nuovi trattamenti.
Se invece si sceglie di utilizzare il proprio grasso come riempitivo l’intervento prevede due fasi, con la durata media di circa 30 minuti. Prima, in anestesia locale, si praticano piccole incisioni nella zona da cui si asporta il grasso (come i fianchi, ad esempio) e si inseriscono cannule che aspirano l’adipe in eccesso. Nella seconda fase, quella finale, si applicano dei piccoli punti di sutura, che non creano cicatrici visibili. Il grasso prelevato (ne bastano pochi grammi, anche solo 30, al massimo 50), trattato con uno specifico macchinario, sarà reinserito con piccole iniezioni sul dorso del piede, proprio come succede utilizzando l’acido ialuronico. Il grasso viene parzialmente riassorbito, dunque potrebbe essere necessario un ulteriore ritocco dopo qualche mese.