Nuovi trend nel mondo dello yoga per il benessere del corpo e della mente
di Maria Serena Patriarca
Mens sana in corpore sano: a partire dal Lockdown in poi le discipline yogiche, specialmente le più innovative al passo con i tempi, hanno visto un vero e proprio boom, con la consapevolezza che la serenità interiore è altrettanto importante della forma fisica. Complice il vantaggio di poter praticare anche a casa, magari con lezioni online sulle principali piattaforme social, in molti durante la pandemia hanno scelto di avvicinarsi allo Yoga per tenersi in forma e riequilibrare stati d’animo di ansia, incertezza, paura.
Tra le forme di yoga più “trendy” e in sintonia con lo spirito dei praticanti occidentali spicca senz’altro il Forrest Yoga, creato dalla carismatica trainer americana Ana Forrest, che svolge seminari in tutto il mondo, anche sul web, affiancata dal compagno italoaustraliano Jose Calarco. Il Forrest Yoga, molto di moda su Instagram e YouTube attraverso video e “post” e “reels” dei suoi creatori, è diventato un cult anche grazie al libro della sua ideatrice, intitolato “Fierce Medicine, pratiche innovative per dare benessere al corpo e rivitalizzare lo spirito”. E’ uno yoga che miscela gli antichi insegnamenti indiani con i segreti di benessere delle tribù dei Nativi Americani, anche se attualmente il Metodo Forrest ha fatto proprie varie pratiche di rilassamento e “entratura” psicofisica tipiche degli aborigeni australiani. E’ uno stile indicato, inoltre, per il superamento di traumi, magari affiancando la pratica, naturalmente, ad opportuni trattamenti medici e psicologici. In questo yoga sono importantissimi il “grounding”, il contatto con la Terra, e il rilassamento della muscolatura, per giovare alle articolazioni e renderle più flessibili.
Respirazione consapevole, e musica, anche contemporanea, sono alla base invece di un’altra forma di yoga molto amata specialmente dal pubblico dei giovani: si tratta dello Jivamukti, tecnica praticata da star internazionali come Sting, Kate Moss, Heidi Klum, Gwyneth Paltrow, Uma Thurman. Questa disciplina nacque a New York negli anni Ottanta, elaborata da David Life e Sharon Gannon che ritennero opportuno rendere più “fruibili” per il mondo occidentale i testi sacri indiani, all’interno della lezione fisica di yoga. Nel flow (flusso) dinamico di asana (ovvero posizioni tipiche dell’hata yoga indiano) che si origina nel corso di una lezione di questo tipo, ogni postura ha la sua “counterpose”, ovvero la posizione che bilancia la precedente. La musica che accompagna il Jivamukti può essere persino reggae, lounge rock o pop, in alcuni casi addirittura musica lirica, proprio perché certe sequenze sono particolarmente dinamiche, altre invece sono più soft, a seconda dell’effetto non solo fisico ma soprattutto “energetico” che vogliono produrre nel praticante. Nello Jivamukti Yoga si possono usare supporti, come cinghie o mattoncini, per agevolare i vari esercizi, ed è consigliato un abbigliamento che permetta di muoversi agevolmente (l’ideale sono i leggings e maglie aderenti, per esempio). Attualmente vanno molto di moda i tessuti ecocompatibili, in qualche caso realizzati da materiali di scarto delle reti da pesca gettate in mare, che trovano nuova vita ecologica diventando accessori “green” di vestiario per lo yoga.
Gli effetti benefici di queste nuove frontiere dello Yoga moderno si avvertono su molti fronti: la circolazione linfatica e sanguigna viene stimolata, l’equilibrio della persona è migliorato, la postura è riallineata, e allo stesso tempo si alleviano le tensioni e si lascia andar via lo stress, con ottimi risultati anche sul fronte dell’insonnia e sugli stati ansiosi lievi. Il consiglio è quello di affidarsi comunque, sempre, ad un insegnante qualificato, senza improvvisare con lo yoga “fai da te”, perché anche le posizioni apparentemente più semplici -se eseguite scorrettamente- possono risultare dannose per il fisico e, di conseguenza, per le emozioni.
Maria Serena Patriarca